Circoncisione del Signore

Oggi, all’alba del nuovo anno, la Parola di Dio ci invita a provare il medesimo stupore che provavano coloro che udivano le cose dette dai pastori che erano andati a vedere il prodigio annunciato dagli angeli e, come Maria, a custodire tutte queste cose meditandole nel nostro cuore. Stupirsi, custodire, meditare. Sono le tre tappe del nostro cammino di fede. Di cosa ci stupiamo? Come i pastori si stupirono all’apparire degli angeli, così noi proviamo stupore all’apparire nella nostra vita della bellezza divina che non ci aspettavamo. Che cosa custodiamo? Come Maria, custodiamo la gioia di amare il Figlio di Dio come se fosse figlio nostro. Perché meditiamo? Per imparare a trasformare la nostra vita da scarabocchio senza senso a disegno d’amore.

(A. M. Argine)

Domenica nell’Ottava del Natale

Alle radici profonde della nostra origine umana si trova la risposta a una delle domande personali più inquietanti: “Da dove vengo?”. Nessuno è mai andato là dove il tempo e lo spazio sono iniziati, eppure è da lì che tutti veniamo. In quel punto, in quel preciso momento, Dio divenne amore, e l’amore divenne qualcosa che era possibile condividere e trasmettere: è quello che Giovanni chiama “Verbo” (lògos, parola, cioè la base di ogni comunicazione). Diventando Verbo, Dio imparò a comunicare l’unica cosa che conosceva: l’amore. E così Dio divenne una relazione d’amore. “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio” (Gv 1,1) si può benissimo sintetizzare dicendo: “Prima di ogni altra cosa, Dio ha inventato l’amore”. Ecco che ora sappiamo non soltanto da dove veniamo, ma sappiamo anche perché esistiamo e dove andiamo: veniamo da una relazione d’amore con Dio, esistiamo grazie a una relazione d’amore con Dio, andiamo verso una relazione d’amore con Dio.

(A. M. Argine)

1° gennaio 2024 – Giornata Mondiale della Pace

Papa Francesco ha saggiamente deciso di dedicare il suo messaggio per la Giornata Mondiale della Pace al tema della cosiddetta “’intelligenza artificiale”, sottolineando da un lato la straordinaria capacità delle nuove tecnologie di generare vantaggi e sviluppo per tutto il genere umano, ma, dall’altro, gli enormi rischi che un utilizzo sconsiderato ed egoistico di tali strumenti comporta.

Natale del Signore

Il Natale ci invita a riflettere, da una parte, sulla drammaticità della storia, nella quale gli uomini, feriti dal peccato, vanno incessantemente alla ricerca di verità, alla ricerca di misericordia, alla ricerca di redenzione; e, dall’altra, sulla bontà di Dio, che ci è venuto incontro per comunicarci la Verità che salva e renderci partecipi della sua amicizia e della sua vita.

(Papa Francesco)

Domenica prenatalizia

Dio non ci ha guardato dall’alto, da lontano, non ci è passato accanto, non ha avuto ribrezzo della nostra miseria, non si è rivestito di un corpo apparente, ma ha assunto pienamente la nostra natura e la nostra condizione umana. Non ha lasciato fuori nulla, eccetto il peccato: l’unica cosa che Lui non ha. Tutta l’umanità è in Lui. Egli ha preso tutto ciò che siamo, così come siamo. Questo è essenziale per comprendere la fede cristiana.

(Papa Francesco)

Domenica dell’Incarnazione

Tu, che potevi così facilmente salvare e santificare le tue creature senza che ti costasse niente, hai voluto accumulare miracolo su miracolo per impiegare un mezzo inaudito, incomprensibile, capolavoro della tua suprema Sapienza e della tua Onnipotenza, per salvarle al più alto costo possibile: «Siete stati riscattati a caro prezzo», ci dici tu stesso… Perché questo? Perché sei il Dio d’amore: «Deus caritas est», ed essendo amore infinito, agisci secondo la tua natura, con un amore infinito, e impieghi per le tue opere dei mezzi pieni di amore infinito.

(San Charles de Foucauld)