Domenica di Pasqua
Resurrezione del Signore Gesù
Leggi SYN, il notiziario settimanale della Comunità Pastorale
SYN-n.-78-20-aprile-2025Resurrezione del Signore Gesù
Leggi SYN, il notiziario settimanale della Comunità Pastorale
SYN-n.-78-20-aprile-2025I lacci dei sandali che Giovanni il Battista non osa slegare a chi viene dopo di lui sono il simbolo del nostro legame d’amore con Cristo. La vita eterna ci è data grazie al cammino che Gesù vuole compiere insieme a noi nei tortuosi sentieri della nostra vita terrena: togliere quelle stringhe significa azzoppare l’amore di Dio, è come vietargli di camminare con noi.
(A. M. Argine)
Giornata diocesana del quotidiano cattolico “Avvenire”
Giornata diocesana per le nuove chiese
In mancanza di cavalli, trottano gli asini.
(san Luigi Orione)
Gesù ce l’ha fatta. Ha vinto Lui, Lui che sembrava essere il perdente più perdente di tutti, Lui che è stato crocifisso come un delinquente, Lui che è stato flagellato, insultato e manganellato dai potenti, Lui che è stato tradito e rinnegato dai suoi discepoli, Lui che è stato sbeffeggiato dai farisei e dagli scribi, Lui è risorto e ha vinto tutto. […]
Quelle di Gesù non sono mai parole di condanna nei confronti dell’uomo: ciò che viene condannato è sempre il peccato, mai la persona. L’invito che ci rivolge il Signore Gesù è quello di affinare il nostro sguardo, di non fermarci alle apparenze e di osservare in profondità: oltre lo schermo dei limiti umani si trova sempre l’abbraccio misericordioso della vita eterna, e il dono che abbiamo ricevuto è il dono della capacità di vedere questo traguardo. […]
La logica del mondo, fin troppo permeata dalle seduzioni diaboliche, trova sempre il modo di ingolosirti all’inizio di qualsiasi cosa tu faccia, quando gli servi come follower, come fan, come consumatore, come produttore di reddito, come cliente: e, dandoti il vino buono all’inizio, ti attrae, ti illude di essere importante, esalta il tuo ego; poi, quando per qualsiasi motivo non sei più follower, fan, consumatore, produttore di reddito o cliente, ti abbandona al tuo destino, ti toglie il vino buono e ti lascia il vino peggiore. Gesù sovverte radicalmente questa logica e, con una mossa inaudita, fa arrivare il vino buono alla fine del banchetto, proprio quando la festa sta per finire e stanno per finire anche le speranze, e così facendo ci mostra come funziona il suo amore per noi: qui, nella nostra vita terrena, siamo come quegli invitati del banchetto e spesso “non abbiamo vino”, ma Lui ci sta preparando il “vino buono”, che ci verrà servito su un piatto d’argento alla fine del banchetto.
(A. M. Argine)