II Domenica di Pasqua
Domenica della Divina Misericordia
“in Albis depositis”
Leggi SYN, il notiziario settimanale della Comunità Pastorale
SYN-n.-79-27-aprile-2025Domenica della Divina Misericordia
“in Albis depositis”
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SYN-n.-79-27-aprile-2025Ma chi si crede mai di essere questo sfrontato giovanotto che viene a pontificare in casa nostra? Chi è questo saputello che viene a farci la predica e blatera di cose come la libertà e la verità, come se noi non fossimo liberi e non conoscessimo molto meglio di lui la verità? E ci punta il dito addosso, proprio noi che conosciamo perfettamente tutto quello che un bravo cristiano deve fare per essere irreprensibile e giusto! Cosa vuole da noi? […]
Epifania vuol dire manifestazione. Dio si manifesta, diventa visibile alle donne e agli uomini, diventa uno di noi, diventa un Dio di pubblico dominio. Non è più un Dio inaccessibile e segreto, rintanato nella sua divinità, servito e riverito da pochi fortunati: è un Dio povero che cammina da povero nelle nostre strade, è un Dio che incontriamo tutti i giorni negli ultimi, nei dimenticati, nei disgregati. Questo povero Dio si manifesta ogni volta che la povertà ci sbatte in faccia la sua sporca urgenza. Perciò l’Epifania avviene ogni volta che incontriamo la povertà.
(A. M. Argine)
È disponibile il testo integrale dell’omelia che mons. Marco Busca, vescovo di Mantova, ha pronunciato in occasione della S. Messa di domenica 6 ottobre 2024, nella ricorrenza della memoria di sant’Anselmo da Baggio.
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Dio non ci ha guardato dall’alto, da lontano, non ci è passato accanto, non ha avuto ribrezzo della nostra miseria, non si è rivestito di un corpo apparente, ma ha assunto pienamente la nostra natura e la nostra condizione umana. Non ha lasciato fuori nulla, eccetto il peccato: l’unica cosa che Lui non ha. Tutta l’umanità è in Lui. Egli ha preso tutto ciò che siamo, così come siamo. Questo è essenziale per comprendere la fede cristiana.
(Papa Francesco)
Ai nostri tempi e nella nostra realtà cittadina l’immagine del pastore che guida e si prende cura delle sue pecore può risultare, per quanto affettuosa e tenera, non esattamente coinvolgente. Le abitudini, i ritmi e gli stili di vita, i modelli culturali e sociali di chi è nato e vissuto in realtà altamente urbanizzate sono abbastanza lontani dall’immagine del pastore. Allora soffermiamoci un momento a riflettere: perché Gesù, tra tutte le possibili metafore del suo rapporto con gli esseri umani, ha scelto proprio l’immagine del pastore? […]