Domenica della Dedicazione
Festa Patronale della Comunità Pastorale di sant’Apollinare e sant’Anselmo da Baggio
Leggi SYN, il notiziario settimanale della Comunità Pastorale
SYN-n.-52-20-ottobre-2024Festa Patronale della Comunità Pastorale di sant’Apollinare e sant’Anselmo da Baggio
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SYN-n.-52-20-ottobre-2024Quelle di Gesù non sono mai parole di condanna nei confronti dell’uomo: ciò che viene condannato è sempre il peccato, mai la persona. L’invito che ci rivolge il Signore Gesù è quello di affinare il nostro sguardo, di non fermarci alle apparenze e di osservare in profondità: oltre lo schermo dei limiti umani si trova sempre l’abbraccio misericordioso della vita eterna, e il dono che abbiamo ricevuto è il dono della capacità di vedere questo traguardo. […]
Domenica della Parola di Dio
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Alle radici profonde della nostra origine umana si trova la risposta a una delle domande personali più inquietanti: “Da dove vengo?”. Nessuno è mai andato là dove il tempo e lo spazio sono iniziati, eppure è da lì che tutti veniamo. In quel punto, in quel preciso momento, Dio divenne amore, e l’amore divenne qualcosa che era possibile condividere e trasmettere: è quello che Giovanni chiama “Verbo” (lògos, parola, cioè la base di ogni comunicazione). Diventando Verbo, Dio imparò a comunicare l’unica cosa che conosceva: l’amore. E così Dio divenne una relazione d’amore. “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio” (Gv 1,1) si può benissimo sintetizzare dicendo: “Prima di ogni altra cosa, Dio ha inventato l’amore”. Ecco che ora sappiamo non soltanto da dove veniamo, ma sappiamo anche perché esistiamo e dove andiamo: veniamo da una relazione d’amore con Dio, esistiamo grazie a una relazione d’amore con Dio, andiamo verso una relazione d’amore con Dio.
(A. M. Argine)
Ma chi si crede mai di essere questo sfrontato giovanotto che viene a pontificare in casa nostra? Chi è questo saputello che viene a farci la predica e blatera di cose come la libertà e la verità, come se noi non fossimo liberi e non conoscessimo molto meglio di lui la verità? E ci punta il dito addosso, proprio noi che conosciamo perfettamente tutto quello che un bravo cristiano deve fare per essere irreprensibile e giusto! Cosa vuole da noi? […]
Gesù non usa mezzi termini, non indora la pillola: ci dice chiaramente che siamo ben lontani da Lui finché ragioniamo con la miope prospettiva terrena di chi crede di avere in tasca la verità, di essere un “giusto”, solo perché ogni tanto legge la Bibbia, va Messa tutte le domeniche e osserva i precetti. Tutto questo non basta per essere “giusti”: giustizia è rivoluzionare nell’amore tutta la propria vita tutti i giorni della settimana, non solo la domenica. […]