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V Domenica dopo l’Epifania
Leggi SYN, il notiziario settimanale della Comunità Pastorale
V Domenica di Quaresima
Domenica di Lazzaro
Domenica nell’Ottava del Natale
Alle radici profonde della nostra origine umana si trova la risposta a una delle domande personali più inquietanti: “Da dove vengo?”. Nessuno è mai andato là dove il tempo e lo spazio sono iniziati, eppure è da lì che tutti veniamo. In quel punto, in quel preciso momento, Dio divenne amore, e l’amore divenne qualcosa che era possibile condividere e trasmettere: è quello che Giovanni chiama “Verbo” (lògos, parola, cioè la base di ogni comunicazione). Diventando Verbo, Dio imparò a comunicare l’unica cosa che conosceva: l’amore. E così Dio divenne una relazione d’amore. “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio” (Gv 1,1) si può benissimo sintetizzare dicendo: “Prima di ogni altra cosa, Dio ha inventato l’amore”. Ecco che ora sappiamo non soltanto da dove veniamo, ma sappiamo anche perché esistiamo e dove andiamo: veniamo da una relazione d’amore con Dio, esistiamo grazie a una relazione d’amore con Dio, andiamo verso una relazione d’amore con Dio.
(A. M. Argine)
Penultima Domenica dopo l’Epifania
C’era una volta Simone, un fariseo rispettabile e perbene, e c’era una peccatrice, una donna di malaffare, di cui non si sa il nome. L’uomo rispettabile invita Gesù a pranzo, a casa sua. In quella casa si introduce anche la peccatrice. Chissà perché una peccatrice bazzicava quella casa, ma ora non importa saperlo. È invece importante sapere che …
Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo
Qual è la vera regalità di Gesù? Quella di chi ama, perdona, cerca la comunione con gli uomini suoi fratelli fino alla fine. È la regalità di un Messia che «regna dal legno», come amavano dire i Padri della Chiesa: solo sulla croce, infatti, viene posta sul suo capo l’iscrizione: «Questi è il re dei Giudei».
(Enzo Bianchi)
II Domenica di Avvento
Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!
(Vangelo di Matteo 3, 3b)