Penultima Domenica dopo l’Epifania
Domenica “della Divina Clemenza”
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SYN-n.-70-23-febbraio-2025Domenica “della Divina Clemenza”
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SYN-n.-70-23-febbraio-2025Giornata missionaria mondiale
Giornata diocesana dell’adesione all’Azione Cattolica
Tu, che potevi così facilmente salvare e santificare le tue creature senza che ti costasse niente, hai voluto accumulare miracolo su miracolo per impiegare un mezzo inaudito, incomprensibile, capolavoro della tua suprema Sapienza e della tua Onnipotenza, per salvarle al più alto costo possibile: «Siete stati riscattati a caro prezzo», ci dici tu stesso… Perché questo? Perché sei il Dio d’amore: «Deus caritas est», ed essendo amore infinito, agisci secondo la tua natura, con un amore infinito, e impieghi per le tue opere dei mezzi pieni di amore infinito.
(San Charles de Foucauld)
La logica del mondo, fin troppo permeata dalle seduzioni diaboliche, trova sempre il modo di ingolosirti all’inizio di qualsiasi cosa tu faccia, quando gli servi come follower, come fan, come consumatore, come produttore di reddito, come cliente: e, dandoti il vino buono all’inizio, ti attrae, ti illude di essere importante, esalta il tuo ego; poi, quando per qualsiasi motivo non sei più follower, fan, consumatore, produttore di reddito o cliente, ti abbandona al tuo destino, ti toglie il vino buono e ti lascia il vino peggiore. Gesù sovverte radicalmente questa logica e, con una mossa inaudita, fa arrivare il vino buono alla fine del banchetto, proprio quando la festa sta per finire e stanno per finire anche le speranze, e così facendo ci mostra come funziona il suo amore per noi: qui, nella nostra vita terrena, siamo come quegli invitati del banchetto e spesso “non abbiamo vino”, ma Lui ci sta preparando il “vino buono”, che ci verrà servito su un piatto d’argento alla fine del banchetto.
(A. M. Argine)
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Cos’è un sepolcro? Un luogo oscuro, freddo e maleodorante. Tutti abbiamo fatto l’esperienza del sepolcro nella nostra vita: ogni volta che l’angoscia, la tristezza e il dolore ci hanno sopraffatto, siamo finiti come morti nel nostro personale sepolcro, dove eravamo soli nel buio della nostra disperazione. […]