Santa Famiglia di Gesù, Giuseppe e Maria
Giornata mondiale dei malati di lebbra
Giornata diocesana della famiglia
Leggi SYN, il notiziario settimanale della Comunità Pastorale
SYN-n.-66-26-gennaio-2025Giornata mondiale dei malati di lebbra
Giornata diocesana della famiglia
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SYN-n.-66-26-gennaio-2025Gesù, il Figlio di Dio, aveva realmente bisogno del Battesimo? Non era, Lui, senza peccato? Perché farsi battezzare da un uomo, da Giovanni? Dopo essere nato da una donna, in una condizione di povertà umiliante, Gesù nasce una seconda volta nell’acqua del Giordano per non lasciare dubbi: Egli è Dio, ma è un Dio concreto, presente, che viene in mezzo agli uomini e alle donne, ne condivide ogni aspetto e non gli fa schifo immergersi nell’acqua in cui la sua gente si immergeva per farsi battezzare. Gesù si fa seppellire nell’acqua umana e da quell’acqua, proprio come avverrà nella resurrezione, riemerge più uomo e più Dio che mai.
(A. M. Argine)
Ai nostri tempi e nella nostra realtà cittadina l’immagine del pastore che guida e si prende cura delle sue pecore può risultare, per quanto affettuosa e tenera, non esattamente coinvolgente. Le abitudini, i ritmi e gli stili di vita, i modelli culturali e sociali di chi è nato e vissuto in realtà altamente urbanizzate sono abbastanza lontani dall’immagine del pastore. Allora soffermiamoci un momento a riflettere: perché Gesù, tra tutte le possibili metafore del suo rapporto con gli esseri umani, ha scelto proprio l’immagine del pastore? […]
Resurrezione del Signore Gesù
Ci perde in tutto, il profeta. In casa è guardato male; fuori, benché lo citino, è temuto più degli altri. Come gli costa la Parola! Talora essa può diventare un grido. E c’è chi lo accusa di mancanza d’amore, quando egli grida per amore.
(don Primo Mazzolari)
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Tre parole, e Gesù ti rivolta come un calzino. Tre parole: “Dammi da bere”, dette da un giudeo a una samaritana. Intanto un giudeo che rivolgeva parola a una samaritana – addirittura per chiederle aiuto! – era una cosa impensabile, come due vicini di casa che sdegnosamente non si salutano più da anni e improvvisamente uno comincia a salutare l’altro, magari con un sorriso. Roba da matti…